Nel mondo dei dati, l’interrogazione di informazioni provenienti da diverse fonti può essere un compito complesso e dispendioso in termini di tempo e risorse. Tuttavia, con l’introduzione delle query federate su BigQuery, un nuovo approccio chiamato “Zero ETL” ha preso piede, aprendo nuove possibilità per l’analisi di dati distribuiti.
Prima dell’introduzione dell’approccio Zero ETL offerto dalle query federate su BigQuery, l’approccio predominante per interrogare dati distribuiti era l’ETL (Extract, Transform, Load).
L’ETL è un processo che coinvolge tre fasi principali: l’estrazione dei dati dalle diverse fonti, la loro trasformazione per renderli coerenti e adatti all’analisi, e infine il caricamento dei dati in un’unica posizione centralizzata.
Tuttavia, l’approccio ETL presenta alcune limitazioni: richiede tempo e risorse significative per implementare e mantenere i flussi di dati ETL. Inoltre, introduce un ritardo tra l’acquisizione dei dati e la loro disponibilità per l’analisi, poiché i dati devono essere estratti, trasformati e caricati, prima di poter essere utilizzati.
Le query federate su BigQuery consentono di accedere e interrogare dati provenienti da origini diverse senza la necessità di spostarli o copiarli in un’unica posizione.
Questo approccio elimina l’esigenza di ETL (Extract, Transform, Load), il processo tradizionale di copia e trasformazione dei dati in un’unica struttura prima di poterli interrogare.
Invece, le query federate consentono di eseguire l’interrogazione direttamente sulle origini dati esterne, fornendo un accesso in tempo reale ai dati più aggiornati.
L’approccio Zero ETL offerto dalle query federate presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto, riduce la complessità e i costi associati all’ETL. Eliminando la necessità di spostare e trasformare i dati, le organizzazioni possono risparmiare tempo, risorse e costi di archiviazione.
Inoltre, tale approccio offre un accesso immediato ai dati in tempo reale. Dato che le query vengono eseguite direttamente sulle origini dati esterne, gli utenti possono analizzare e ottenere informazioni aggiornate senza dover attendere il completamento del processo di ETL.
Ciò è particolarmente vantaggioso in scenari in cui è cruciale lavorare con dati in tempo reale, come l’analisi dei dati di log o dei dati transazionali.
Un altro punto di forza dell’approccio Zero ETL è la flessibilità. Le query federate consentono di accedere a una vasta gamma di origini dati, inclusi database relazionali, servizi di archiviazione come Google Cloud Storage e altre fonti personalizzate.
Ciò significa che le organizzazioni possono combinare dati provenienti da diverse fonti senza doverli consolidare in un’unica posizione. Questa capacità di interrogare dati distribuiti apre nuove possibilità per l’analisi avanzata e l’ottenimento di una visione completa dei dati.
Va sottolineato che l’approccio Zero ETL non significa che l’ETL sia completamente eliminato. In alcuni casi, potrebbe ancora essere necessario eseguire processi di trasformazione o aggregazione dei dati prima di poterli interrogare efficacemente.
Tuttavia, l’uso delle query federate riduce significativamente la dipendenza dall’ETL tradizionale, consentendo alle organizzazioni di ottenere informazioni più rapidamente e con minori sforzi.
BigQuery fornisce una serie di funzionalità avanzate per le query federate, tra cui la possibilità di creare estensioni personalizzate per le origini dati e l’ottimizzazione delle prestazioni attraverso la distribuzione delle interrogazioni su nodi di calcolo paralleli.
Ciò garantisce prestazioni elevate anche su grandi volumi di dati distribuiti.
Conclusioni
Le query federate su BigQuery offrono un approccio Zero ETL all’interrogazione di dati distribuiti. Eliminando la necessità di copiare e trasformare i dati, questo approccio riduce la complessità, i costi e il tempo necessari per accedere alle informazioni.
Le query federate aprono nuove prospettive per l’analisi avanzata e l’ottenimento di una panoramica completa dei dati, offrendo accesso immediato ai dati in tempo reale e la flessibilità di interrogare origini dati diverse.
Con BigQuery, le organizzazioni possono abbracciare l’approccio Zero ETL e sfruttare appieno il potenziale dei loro dati distribuiti.
Autore
Emanuele Giallella
Data Engineer
Contatti: amministrazione-value@we-plus.eu