Il progetto SEI sperimenta le tecniche di fusione dei sensori spettrali dei dati acquisiti dagli UAV durante l’ispezione pre-volo degli aeromobili.
Nell’Aeronautica generale, un’importante questione di sicurezza riguarda la presenza di ghiaccio sulla fusoliera e sulle ali dell’aeromobile.
Il ghiaccio sulle ali può causare perdita di portanza e di stallo, che nella maggior parte dei casi comporterebbe, durante la fase di decollo, l’incidente mortale dell’aereo.
Un altro aspetto importante da considerare è l’elevata quantità di liquido antigelo normalmente coinvolto nel processo; questo liquido è a base di glicole etilenico, i cui svantaggi sono duplici: dal punto di vista ambientale, è tossico e dannoso per l’ambiente; dal punto di vista economico, rende la procedura di sbrinamento piuttosto costosa.
I clienti target di questo progetto sono le società di assistenza a terra che operano negli aeroporti per le operazioni di sbrinamento.
Con l’uso di questo sistema, le operazioni di sbrinamento saranno più economiche, più rispettose dell’ambiente, più veloci e più affidabili.
Si prevede che una società di assistenza a terra adottando questo sistema sarà in grado di risparmiare fino al 50% dei liquidi di sbrinamento, consentendo così un rimborso dell’investimento entro il primo anno dopo l’investimento.
La soluzione proposta si basa su una piattaforma UAV (Unmanned Aerial Vehicles) per migliorare l’ispezione degli aeromobili prima del decollo ed eseguire procedure di sbrinamento più snelle.
Questa soluzione innovativa è brevettata (PCT / IB2017 / 051330) e sperimentazioni condotte negli ultimi anni nel rilevamento del ghiaccio utilizzando telecamere spettrali e metodi di classificazione attraverso reti neurali.